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Il valore del progetto

Postato da Redazione il 20 Gennaio 2017
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Qual è il valore del progetto, ovvero quando è necessario e utile rivolgersi ad un progettista e qual è l’apporto reale in rapporto all’esigenza del cliente.

Innanzi tutto occorre evidenziare, molto semplicemente, i concetti base del rapporto tra professionista e cliente. Il contratto tra le parti si basa infatti su alcuni principi: il rapporto fiduciario, l’asimmetria informativa, la prestazione di mezzi e non di risultato.
Il presupposto della fiducia è fondamentale, perché essendo un rapporto asimmetrico, vale a dire il cliente si rivolge al professionista in virtù della maggiore conoscenza di quest’ultimo sull’argomento, o esiste una fiducia tra le parti oppure è evidente che il cliente non avrà mezzi per contrastare i pareri del professionista se non argomentazioni di natura empatica.
Il mondo contemporaneo, con la sua capacità di fornire informazioni superficiali ma diffuse, rende i presupposti sopra citati molto falsati: tutti ci sentiamo medici, architetti, avvocati (un po’ meno ingegneri che afferiscono ad un mondo scientifico legato all’analisi ed alla matematica che appare ai più incontrovertibile) con la conseguenza che molte volte ci sentiamo costretti a rivolgerci ad un professionista quasi per obbligo normativo e non per la fiducia che abbiamo in lui di ricevere consigli, suggerimenti e prestazioni a noi sconosciute.
Ad aumentare la situazione di confusione si aggiunge che il contratto professionale, prevede un compenso per una prestazione di mezzi e non di risultato. Cosa significa? Che diversamente da un contratto con una impresa, dove a fronte di un pagamento otterrò un risultato (la costruzione di una casa) e quindi non pagherò la prestazione se non avrò quel risultato, con il professionista stipulo un contratto ove a fronte dei miei pagamenti il professionista si impegna a prestare il suo sapere, senza obbligo di giungere al risultato, può esemplificare il rapporto con un legale dove il pagamento dell’onorario avviene per l’attività intellettuale svolta e non per la vittoria della causa.
Con questi brevi e semplificate spiegazioni del rapporto tra cliente e professionista possiamo avventurarci nelle considerazioni di opportunità, di scelta e di attribuzione di valore nell’individuazione di un progettista.
Appare evidente che il primo passo sarà individuare se abbiamo necessità di un progettista e per quali competenze. Se riteniamo di conoscere già l’esito del progetto (es. devo unire due stanze e riqualificare il bagno) cerchiamo un professionista onesto e serio con prevalenti competenze tecniche e burocratiche che ci aiuti nell’individuare il giusto percorso amministrativo e ci supporti nella scelta dell’impresa e nella direzione dei lavori; se altresì, sempre per una semplice rimodulazione degli spazi interni di una unità abitativa, vogliamo ottenere soluzioni distributive, architettoniche e tecnologiche innovative e siamo convinti della necessità di rivolgersi ad un esperto del settore, cerchiamo un progettista capace di cui abbiamo fiducia ed a cui affidiamo le nostre esigenze affinché vengano tramutate in una realizzazione che ci consenta di vivere in spazi migliori: più confortevoli, più armonici, a misura d’uomo ed in funzione del suo benessere.
Con questa banale disamina delle nostre esigenze otterremmo un primo risultato: ricercare il giusto servizio professionale per i nostri bisogni ed attribuirgli un equo compenso.

di Fabio Poggio