Disegno a mano libera, disegno al C.A.D. (Computer Aided Design)
Il Progetto è un pensiero che trasforma.
Partendo da questo concetto, l’architetto ha due compiti fondamentali:
- immaginare e pre-visualizzare la trasformazione.
- fare comprendere la trasformazione al Committente.
Lo strumento fondamentale e, direi, indispensabile per questo processo è senza dubbio il disegno.
Durante la fase progettuale l’architetto utilizza il disegno per fissare l’idea che sta immaginando. Non solo, nel disegnare ciò che sta pensando può verificarne la forma, la proporzione, l’efficacia. Capire se ciò che sta immaginando “funziona”, sia per quanto concerne la forma sia per quanto attiene la funzione.
La mano diventa medium del pensiero.
Faccio riferimento al disegno a mano libera perché sono convinto che sia l’unico strumento privo di filtri. Non sto certamente negando la straordinaria utilità ed innovazione tecnologica del disegno realizzato attraverso il Computer. Il disegno a mano libera è però privo di vincoli e condizionamenti. Il cervello si esprime attraverso la mano. Può variare solo l’attrezzo: matita, penna, pennello etc.
Il disegno assistito dal Computer è invece necessariamente condizionato da infiniti aiuti pre-confezionati per facilitare e velocizzare la redazione del disegno.
L’idea è quindi “rappresentata” dalla mano dell’architetto. La successiva redazione dei disegni tecnici è risolta brillantemente attraverso l’uso del Computer.
Si arriva poi alla fase di “comunicazione” del progetto alla Committenza. Anche in questo caso si può analizzare la differenza fra il disegno a mano libera e quello assistito dalla macchina.
Un disegno fatto a mano ha certamente un proprio fascino legato all’artigianalità, al mondo dell’arte, al lasciare un margine di immaginazione a colui che legge. Per contro il livello tecnologico raggiunto dai software per disegnare o meglio per realizzare immagini virtuali, ha raggiunto un tale livello da consentire al fruitore di vedere un immagine “fotografica/realistica” del proprio progetto. Non è richiesto alcuno sforzo di pre-visualizzazione. Si può apprezzare una fotografia di ciò che sarà pur non essendo ancora.
In fine, la fase di realizzazione del progetto. Probabilmente la più delicata dell’intero processo. Necessita di una particolare accuratezza nella comunicazione, questa volta al costruttore (impresa, artigiano, etc.), di ciò che si intende realizzare. Ancora una volta lo strumento fondamentale è il disegno. Maggiore è la definizione del dettaglio di ciò che si sta costruendo maggiore sarà la probabilità di realizzare esattamente ciò che si è immaginato, pre-visualizzato.
Accurati disegni di dettaglio ricchi di informazioni geometriche, dimensionali, sui materiali e sui modi di costruire, consentono un controllo del processo produttivo, evitano l’innesco di dubbi sulle intenzioni progettuali e non lasciano spazio ad eventuali fantasie interpretative dell’operatore.
In questa fase l’aiuto del disegno al CAD è decisamente importante per le caratteristiche di precisione e rigore intrinseche al sistema.
Apprezzare l’opera finita al termine del processo, più volte immaginata, disegnata e pre-visualizzata, è ciò che rende straordinario il mestiere dell’architetto.